Nel linguaggio comune , con il termine “postura” si suole identificare la posizione del corpo nello spazio e la relazione tra i suoi segmenti corporei. La postura deriva da informazioni che riceviamo dai nostri cinque sensi, che, in risposta a determinati fattori e riferimenti, portano il corpo ad assumere un atteggiamento piuttosto che un altro.
In questo scenario, non bisogna dimenticare come l’uomo sia l’unico mammifero ad aver conquistato il bipedismo. Nonostante questo abbia comportato evidenti vantaggi – quale, ad esempio, la possibilità a mantenere gli arti superiori liberi – tale modificazione ha altresì comportato la presenza di maggiore sensibilità in aree corporee divenute, di conseguenza, più vulnerabili, prima fra tutte la colonna vertebrale.
L’analisi posturale
L’analisi posturale consiste in una serie di test finalizzati a risalire all’origine del dolore e causa di atteggiamenti posturali errati.
Questo genere di analisi è fondamentale per individuare gli squilibri corporei da cui ha origine un’innumerevole serie di disturbi, di tipologie ed entità differenti.
Sempre più spesso, prima di iniziare con uno specifico iter terapeutico, i terapeuti professionisti scelgono di affidarsi all’analisi posturale come indagine valutativa preliminare.
Lo studio del passo
In questo scenario, lo studio del passo consiste in un test di controllo in ortostatismo bipodalico (statico) e un’indagine durante l’evoluzione cinetica del movimento (dinamico).
Questo test si svolge in tre fasi:
Fase statica: si vanno a rilevare soprattutto i carichi pressori dei piedi. Il paziente è posizionato in stazione eretta.
Fase dinamica: si vanno a rilevare i carichi pressori dei piedi e viene valutato come i piedi svolgono la fase del passo. Il paziente svolge una serie di passi sulla pedana.
Stabilometria: si vanno a rilevare il baricentro corporeo e l’equilibrio del corpo stesso. Il paziente si trova in stazione eretta.
Tradizionalmente, gennaio è il mese dedicato – in tutto il mondo – alla prevenzione del tumore al collo dell’utero. Questa particolare tipologia di tumore risulta maggiormente frequente nella fascia di età compresa tra i 35 e i 50 anni, con oltre 3500 nuove diagnosi ogni anno in Italia.
La principale causa del tumore al collo dell’utero è da ricercare nell’infezione da Papilloma Virus Umano (HPV), di cui esistono oltre 120 varianti, circa 40 delle quali interessano la cervice uterina, la vagina, la vulva, l’ano, il pene e l’orofaringe. Tra queste ultime, l’HPV di tipo 16 e 18 risultano essere quelli più ad alto rischio quando si parla dell’insorgenza di tumori e infezioni, ed entrambi sono trasmissibili sessualmente.
Cosa si intende per collo dell’utero?
Il collo dell’utero è la porzione inferiore dell’utero. Tra la parte esterna e la parte interna di esso si trova un’area estremamente delicata soggetta a cambiamenti durante i diversi stadi della vita di una donna (pubertà, parto e menopausa), ed è proprio da qui che iniza a svilupparsi la maggior parte dei tumori nel collo dell’utero.
Cosa sono i Papilloma Virus?
La famiglia degli HPV è composta da virus a DNA, trasmissibili prevalentemente per via sessuale e che si replicano nelle cellule dell’epidermide. Ne esistono oltre 120 varianti, che si differenziano tra loro a seconda del tessuto che colpiscono e per gravità degli effetti.
Tra questi, circa 40 interessano la cervice uterina, la vagina, la vulva, l’ano, il pene e l’orofaringe. Fra gli HPV più diffusi, quelli più ad alto rischio sono i tipi 16 e 18, definiti tali proprio perché collegati all’insorgenza di vari tipi di tumori e infezioni.
Come proteggersi?
L’HPV è estremamente comune: si stima, infatti, che circa il 70% delle donne e degli uomini entri in contatto con il virus nel corso della vita. Per proteggersi – oltre all’utilizzo del preservativo, come per tutte le altre malattie sessualmente trasmissibili – rimangono fondamentali la prevenzione e gli screening periodici, primo tra tutti l’esame del pap-test. Quest’ultimo – da ripetersi ogni 5 anni per le donne di età compresa tra i 30 e i 65 anni e ogni 3 anni per quelle tra i 25 e i 29 anni – rappresenta uno strumento in grado di diagnosticare in modo rapido e precoce la presenza di un eventuale tumore al collo dell’utero.
Un altro modo per prevenire l’insorgenza dell’HPV e di conseguenti patologie tumorali è, poi, sottoporre i giovani a vaccinazione, consigliata per le ragazze dai 12 ai 26 anni e per i ragazzi dai 13 ai 21 anni. In questo caso, il vaccino non copre tutti i ceppi di HPV, ma protegge comunque dal contrarre quelli più ad alto rischio.
I servizi ginecologici in CSMA
All’interno degli studi di CSMA sono presenti anche specialisti in ginecologia preparati, qualificati e sempre a disposizione delle donne che intendano sottoporsi a un’attività di screening che, sotto ogni aspetto, risultano oltremodo fondamentali.
Questo sito internet utilizza cookie tecnici e analitici, anche di terze parti. Cliccando sul pulsante "Accetta" acconsenti al loro uso. Ti invitiamo a leggere l'informativa privacy per saperne di più AccettaInformativa Privacy
Privacy & Cookies Policy
Privacy Overview
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these cookies, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may have an effect on your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.