La primavera fa largo alle allergie: hai mai sentito parlare della Biorisonanza elettromagnetica?
È una metodica non invasiva che affonda le sue radici nella medicina olistica e che attraverso l’utilizzo di una speciale apparecchiatura che sfrutta le onde elettromagnetiche prodotte dalle nostre cellule, è in grado di aiutare il paziente a ripristinare l’equilibrio cellulare, stimolare la capacità rigenerativa dei tessuti, aumentare il tenore di autoguarigione.
È indicata per trattare allergie alimentari e ambientali, ma anche dermatiti topiche, eczemi, e altro. E’ utile nel caso di malattie croniche, in particolare cistiti, prostatiti, tiroiditi, bronchiti e altri problemi respiratori come l’asma, ma anche per terapie specifiche del dolore. Senza dimenticare i disturbi digestivi, il gonfiore addominale, coliti, gastriti, stipsi. Non presenta controindicazioni ed è indolore, e vanta un campo di applicazione molto ampio.
Il funzionamento del macchinario è semplice: durante le sedute di biorisonanza, vengono applicati sul paziente alcuni elettrodi conduttori in grado di distinguere le oscillazioni armoniche da quelle disarmoniche prodotte dal corpo. Gli stessi elettrodi trasmettono poi queste oscillazioni all’apparecchio, che le elabora e le ritrasmette al paziente in forma corretta. In altre parole, l’apparecchio, entrando in risonanza con l’organo o l’apparato da equilibrare, da riportare alla sua risonanza biologica originaria, crea un circuito chiuso paziente-macchinario per agire laddove sono presenti ristagni energetici.