Elettroterapia
Presso C.S.M.A. sono impiegate tutte le attrezzature necessarie a cure riabilitative che sfruttano a scopo terapeutico gli effetti biologici ottenuti da correnti elettriche (di frequenza e intensità variabile a seconda degli scopi che ci si propone) che percorrono la parte del corpo da trattare, fra cui la tecar.
La Tens Terapia (stimolazione elettrica nervosa transcutanea)
è una delle elettroterapie più utilizzate in medicina per ridurre il dolore, causato da differenti patologie, e ristabilire le condizioni fisiologiche normali.
Perché è utile la Tens terapia?
La Tens terapia è di estrema efficacia per il trattamento di molte patologie neuronali, osteoarticolari, dei legamenti e dei tendini.
Nello specifico, la terapia è indicata per: cervicalgia, tendinopatie, dolori reumatici, dolori ossei, lombalgie, dorsalgie, sciatalgie, distorsioni, lussazioni, epicondilite, dolori post-operatori ecc.
In che cosa consiste la Tens terapia?
La Tens consiste nell’applicare sulla cute del paziente degli elettrodi attraverso i quali un dispositivo invia lievi impulsi elettrici che attivano le fibre nervose, riducendo la percezione del dolore.
Il numero totale delle sessioni è variabile e ognuna di esse dura dai 30 ai 40 minuti.
Durante il trattamento è necessario variare l’intensità della corrente in modo da mantenere costante il formicolio che si avverte nella zona interessata ed evitare un’eccessiva contrazione del muscolo.
La ionoforesi
è indicata per patologie che interessano strutture superficiali e povere di tessuto muscolare o adiposo come tendini e articolazioni: tendinopatie (anche calcifiche), artralgie, sindrome del tunnel carpale, etc.
L’apparecchio utilizzato per questa metodica è composto da un generatore elettrico e da due elettrodi (uno positivo + e uno negativo -), ricoperti da spugnette imbevute della sostanza farmacologia da ionizzare e quindi veicolare. Se il farmaco ha una polarità negativa, si indirizzerà verso l’elettrodo positivo (+), al contrario un farmaco con polarità positiva migrerà verso l’elettrodo negativo (-). L’intensità di corrente da erogare è correlata alla superficie (espressa in cmq) dell’elettrodo attivo.
Durante il trattamento il Paziente non avverte sensazioni spiacevoli.
La ionoforesi è indicata per patologie che interessano strutture superficiali e povere di tessuto muscolare o adiposo come tendini e articolazioni: tendinopatie (anche calcifiche), artralgie (ovvero i dolori che colpiscono un’articolazione e il tessuto a essa circostante), sindrome del tunnel carpale, etc.
Le controindicazioni sono legate agli effetti che la corrente galvanica può provocare sui metalli e sugli strumenti elettronici; pertanto non è indicato l’utilizzo della ionoforesi in Pazienti portatori di pace-maker, mezzi di sintesi metallici e protesi articolari. L’uso di questa tecnica è controindicato anche in caso di epilessia, gravidanza, lesioni cutanee in prossimità degli elettrodi (piaghe, eruzioni, ustioni, cheloidi o cicatrici recenti), allergie a farmaci, dermatiti atopiche, malattie cardiovascolari gravi.
L’Elettrostimolazione
è quella metodica fisioterapica che provvede a stimolare le contrazioni muscolari tramite impulsi elettrici.
Ciò è possibile, in quanto gli elettrodi applicati al corpo generano un campo elettrico in grado di raggiungere le placche motrici e, dunque, di stimolare la contrazione del muscolo.
Questa tecnica nacque negli anni settanta a scopi riabilitativi e fisioterapici (effetto antalgico, antinfiammatorio e recupero del trofismo muscolare), ma oggi è utilizzata anche in altri campi: si pensi, ad esempio, al settore estetico (dimagrimento, linfodrenaggio) o a quello sportivo (recupero muscolare, allenamento atletico).
INDICAZIONI TERAPEUTICHE
– Riabilitazione Neuro Muscolare . L’elettroterapia si può utilizzare per migliorare il tono e il trofismo muscolare sia in seguito ad un trauma che ha costretto il paziente ad un’immobilizzazione di un arto ad esempio, sia per velocizzare la ripresa nella fase post-acuta. Si utilizza poi per sollecitare un muscolo denervato per evitarne la degenerazione.
– Ambito Sportivo . Nel mondo dello sport l’elettrostimolazione è ampiamente utilizzata dagli atleti sia nella ripresa funzionale dopo lesioni muscolo tendinee come per migliorare il proprio tono muscolare e per completare la preparazione atletica. Questa metodica, infatti, favorisce la potenza della fibra muscolare, tutela il sistema muscolo-tendineo e defatica il muscolo al termine dello sforzo.
– Medica Estetica . Nel settore della medicina estetica l’elettrostimolazione viene utilizzata per dimagrire, rassodare e combattere l’inestetismo della cellulite. La contrazione muscolare, infatti, favorisce la lipolisi (il processo che permette al corpo di bruciare i grassi), la tonicità e il drenaggio dei liquidi.
Laser è l’acronimo di Light Amplification by the Stimulated Emission of Radiation
(“amplificazione della luce per mezzo di un’emissione stimolata di radiazioni”.)
Si basa sull’utilizzo del fascio di luce invisibile prodotto da un apposito apparecchio.
Determina sui tessuti un effetto antinfiammatorio, antalgico, biostimolante e di rigenerazione dei tessuti. Questo tipo di strumento è particolarmente indicato nelle patologie di tipo ortopedico (di natura ossea, muscolare e articolare) e anche nel trattamento delle cicatrici ipertrofiche.
Il primo strumento laser venne costruito nel 1960 dal fisico americano T. H. Mainman.
Con il passare degli anni e con l’evoluzione tecnologica, il laser si è rivelato uno strumento prezioso sia in campo industriale sia in campo medico.
Impiegato a scopo riabilitativo, il laser ha effetto su:
– muscoli e articolazioni (antiinfiammatorio);
– terminazioni nervose (riduce il dolore);
– cute e sottocute (migliora il metabolismo);
– circolazione periferica (aumenta afflusso);
– tessuti molli (riduce l’edema, ovvero il gonfiore).
Diatermia (TECARTERAPIA)
La Diatermia, più comunemente conosciuta come Tecarterapia ha visto una grande importanza negli ultimi anni in campo riabilitativo. Diffusa inizialmente nell’ambito della fisioterapia sportiva, oggi, fortunatamente applicabile ad ogni livello e per differenti tipi di patologie.
Per quali patologie e quando può essere utilizzata?
Dal punto di vista della fisioterapia viene utilizzata per la riduzione della sintomatologia dolorosa nelle patologie Muscolo-Scheletriche Croniche e per accelerare il recupero degli Infortuni Post-Traumatici anche nella fase acuta.
Per Dolore Muscolo- Scheletrico Cronico viene considerato quel tipo di dolore ricorrente in determinati periodi e attività o che comunque si manifesta in modo persistente e costante nel tempo.
Per quanto riguarda gli Infortuni Post-Traumaci, la Tecarterapia, può essere impiegata fin dai primi giorni e fino alla fase più avanzata del percorso riabilitativo.
Per quali patologie può essere utile?
- DOLORE AL COLLO
- DOLORE AL DORSO
- DOLORE ALLA ZONA LOMBARE
- MAL DI SCHIENA IN GENERE
- DOLORE AD ANCHE E GINOCCHIA
- DOLORI DI SPALLA
- TENDINITI
- CONTRATTURE
- LESIONI O STRAPPI MUSCOLARI
- LESIONI TENDINEE
- POST INTERVENTO CHIRURGICO
- TRATTAMENTO DELLE CICATRICI E DELLE ADERENZE
Quali sono le controindicazioni e quando può essere meglio evitarla?
- È Controindicata nei pazienti portatori di Pacemaker od altri dispositivi elettronici.
- Donne in stato di gravidanza o presunto
- In caso di patologie oncologiche particolari o recenti
A cosa serve l’ultrasuonoterapia?
L’ultrasuono è una vibrazione acustica con frequenze superiori a quelle udibili (cioè maggiori di 20.000 Hz). Gli ultrasuoni sono la conversione di un’energia elettrica in energia meccanica: vengono prodotti artificialmente sfruttando l’effetto piezoelettrico di un quarzo quando è attraversato da una corrente elettrica alternata. Il cristallo, sotto l’effetto della corrente elettrica si comprime ed espande, creando un alternarsi di movimenti da cui nascono le vibrazioni. Le onde generate esercitano una sorta di “massaggio” sui tessuti determinando un miglioramento sullo stato infiammatorio di tendini, muscoli, articolazioni e riducendo l’accumulo di liquido nei tessuti sottocutanei (effetto enti-edemigeno).
Quando le onde ultrasonore attraversano il tessuto, trasmettono la vibrazione molecolare che a sua volta è convertita, nei tessuti profondi, in energia termica. Le vibrazioni si propagano solo in ambiente solido o liquido; per questo motivo è necessario interporre, tra il generatore di ultrasuoni e la pelle, una sostanza minerale (gel) o effettuare il trattamento in acqua (piccole articolazioni).
Le apparecchiature impiegate convertono energia elettrica in meccanica (vibrazioni acustiche) grazie a un trasduttore (lamina di quarzo) alimentato da un generatore di corrente alternata.
Le applicazioni della terapia a ultrasuoni
Le principali applicazioni dell’ultrasuonoterapia sono quindi le seguenti:
- artrosi,
- borsiti,
- capsuliti,
- cicatrici e cheloidi,
- coccigodinia,
- contratture muscolari,
- edemi post-traumatici,
- ematomi organizzati,
- epicondiliti,
- fratture,
- lesioni muscolari sub-acute o croniche,
- nevralgie superficiali,
- processi infiammatori sub-acuti e cronici,
- sciatalgie,
- sindrome da conflitto scapolo-omerale,
- tendinopatie e tendiniti, in particolare di piede e mano, come ad esempio il morbo di Dupuytren,
- tendinopatia e tendinite del rotuleo e dell’achilleo,
- sciatalgie.
La magnetoterapia
È una pratica di medicina alternativa, che prevede l’utilizzo di campi magnetici per trattare determinate condizioni di salute.
I promotori della magnetoterapia sostengono che l’esposizione di parti del corpo umano a campi magnetici abbia effetti benefici sulla salute, specialmente tra:
Coloro che presentano fratture ossee. La magnetoterapia sembrerebbe accelerare la formazione e il consolidamento del cosiddetto callo osseo;
Coloro che presentano dolori articolari, muscolari o muscolo-articolari;
Coloro che presentano malattie scheletriche come l’osteoporosi.
Per la magnetoterapia, o meglio per i campi magnetici che servono alla magnetoterapia, sono necessari dei magneti.
- Le applicazioni cliniche della magnetoterapia sono molteplici.
- Per l’osteoporosi: favorisce la mobilizzazione degli ioni di calcio e il consolidamento dell’osso concorrendo alla riduzione del dolore; contribuisce a riattivare il processo di riparazione nel ritardo di consolidazione ossea.
- In caso di pseudo-artrosi, osteonecrosi, artrosi, algoneurodistrofia, sindromi canalicolari (tunnel carpale), cervicalgia, lombalgia, periartrite di spalla, epicondilite, esiti dolorosi dopo intervento per protesi d’anca: può essere utile in tutte le situazioni in cui vi siano condizioni di dolore di natura infiammatoria.
- Su edemi d’origine traumatica o infiammatoria, lesioni cutanee a difficile guarigione (ulcere post-traumatiche o flebostatiche, decubiti, ustioni); cioè in tutte le situazioni in cui può essere utile un aumento del flusso sanguigno a livello microvascolare o in cui si voglia stimolare una maggiore rigenerazione dei tessuti.
Non devono sottoporsi a magnetoterapia i Pazienti:
- portatori di pace maker o altri elettrostimolatori a permanenza (le protesi acustiche devono essere rimosse prima di sottoporsi al trattamento);
- con patologie tumorali accertate;
- affetti da morbo di Paget;
- portatori di disturbi ematologici (piastrinopenia, anemia, linfomi) e stati emorragici di qualsiasi tipo in quanto il trattamento, inducendo vasodilatazione, potrebbe causare perdite di sangue.