La lesione del legamento crociato anteriore (LCA) è una lesione comune nello sportivo, soprattutto nello sportivo che fa sport di contrasto come il calcio o il basket.
Il tipo di lesione più frequente nel calcio è la lesione por trauma indiretto, che significa che l’atleta, dopo un salto o un movimento improvviso, si rompa il legamento da solo.
Per fortuna i tempi dove le complicanze (rigidità di ginocchio, gonfiore) erano frequenti sono lontani e la ripresa delle attività quotidiane sono abbastanza veloci. In ogni caso è fondamentale sapere che il protocollo deve essere personalizzato al paziente, che dipende dal tipo d’intervento (soprattutto se ci sono altre lesioni associate come i menischi) e dalla reazione psicologica al intervento.
Molti di noi non hanno potuto svolgere le proprie cure e la propria attività fisica. È normale che questi momenti di stress portino al riacutizzarsi del dolore alla schiena. Per questo è il momento di ripartire con le giuste attenzioni e in sicurezza, riprendendo l’attività fisica e le cure per farci stare meglio.
Il rinforzo dei muscoli lombari, insieme alla ripresa di una attività aerobica sono la chiave per tornare a stare bene.
La ripresa della corretta postura e l’allenamento ci aiuteranno.
Stiamo affrontando questo periodo nella massima tutela e garanzia della salute pubblica, dei pazienti e del nostro staff. Nei prossimi giorni torneranno attivi tutti i servizi dedicati alla fisioterapia!
Le competenze del fisiatra sono molteplici. Nello specifico, possono riguardare:
- L’anatomia e la fisiologia di ossa, cartilagini, articolazioni, legamenti, tendini, muscoli scheletrici e nervi periferici; in altre parole, l’anatomia e la fisiologia dell’apparato locomotore e del sistema nervoso periferico.
- Gli infortuni e le malattie a carico dell’apparato locomotore.
- Le patologie a carico dei nervi periferici e i meccanismi fisiopatologici che vi sono alla base.
- I metodi d’indagine utili alla diagnosi delle condizioni che possono colpire l’apparato locomotore e/o i nervi periferici.
- Le terapie conservative (fisioterapia, ablazione a radiofrequenza, farmaci, ginnastica posturale, tutori ecc.) da adottare in presenza di sofferenze dell’apparato locomotore o dei nervi periferici.
- Il percorso di riabilitazione utile dopo tutte quelle situazioni che hanno minato la salute complessiva dell’apparato locomotore (es: interventi chirurgici, ictus, infortuni al midollo spinale o ai nervi periferici, e via discorrendo).
- La prevenzione dei disturbi riguardanti l’apparato locomotore o i nervi periferici e le loro recidive.
Il fisiatra è in prima persona un diagnosta e un terapeuta, nel senso che è preparato nell’esecuzione di determinati esami diagnostici e specifiche terapie conservative.
La consultazione con l’osteopata si apre con un’anamnesi che parte dal disturbo principale del paziente, per poi risalire fino alla o alle lesioni osteopatiche implicate nel problema (integrate nella sua globalità).
Il Medico sa individuare le barriere che ostacolano la mobilità e l’elasticità delle strutture anatomiche che possono limitare l’organismo nelle sue funzioni fisiologiche. Questo procedimento gli permetterà di elaborare un trattamento adeguato.
A tal fine, utilizzerà delle tecniche manuali strutturali o funzionali su tutte le strutture del sistema locomotore (legamenti, muscoli, fasce, ossa e via dicendo), viscerale e craniosacrale.L’osteopatia tratta le lesioni funzionali reversibili.