Avrai già sentito parlare di Ossigeno ozonoterapia per trattare alcuni disturbi comuni che riguardano la schiena o il collo, dall’ernia del disco alla lombalgia, dalla lombosciatalgia alla cervicobrachialgia. Ma anche reumatismi, artrite e altre condizioni dolorose.
Noi di CSMA, che offriamo ai pazienti anche questo trattamento, desideriamo aiutarti a capire di più. Proviamo a rispondere ad alcune delle domande che più spesso si pongono i pazienti.
In cosa consiste?
E’ un trattamento medico basato sull’utilizzo di una miscela di ozono e ossigeno che ha un’azione antidolorifica, antinfiammatoria, antibatterica.
Come viene somministrato?
Esistono diverse possibilità tra cui l’iniezione intramuscolare e l’iniezione intrarticolare. La scelta del metodo dipende dal tipo di patologia e dalla zona del corpo da trattare.
Quanto dura una seduta?
Dipende da caso a caso. Ma la seduta, che non risulta particolarmente dolorosa, può durare dai 15 ai 45 minuti.
Sai che la scoliosi è una delle patologie della colonna più diffuse e colpisce spesso anche i giovanissimi? Si manifesta come una deviazione della naturale curvatura della colonna, che si presenta con una curvatura laterale e una rotazione dei corpi vertebrali.
Puoi rivolgerti agli specialisti di CSMA per capire come trattare la patologia. Puoi eseguire qui tutto il tuo personale percorso: dalla diagnosi con i nostri specialisti in neurochirurgia al trattamento.
Tra le possibilità a disposizione del paziente, da valutare in base alla condizione clinica del soggetto, vi è la Rieducazione Posturale Globale. L’R.P.G. è un rivoluzionario ed efficace metodo riabilitativo il cui trattamento si basa su posture di allungamento muscolare che richiedono la partecipazione attiva del paziente inducendo un graduale rilassamento delle catene muscolari contratte e rivolgendo una speciale attenzione alla respirazione.
Sono vari i campi di applicazione, tra questi troviamo anche i problemi strutturali e le deviazioni della colonna vertebrale, tra cui la scoliosi.
Fisioterapia per sportivi, perché è così importante?
L’intensa attività fisica porta frequentemente ad infortuni e lesioni dolorose anche l’atleta più allenato. Per questo motivo è fondamentale la figura del medico dello sport e del fisioterapista, essenziali nella prevenzione delle lesioni e nell’ottimizzazione dei risultati in allenamento e in gara.
La prevenzione degli infortuni nello sport è una delle aree più importanti della fisioterapia per gli atleti e si avvale di tecniche differenti, dalla terapia manuale all’allenamento funzionale e il rafforzamento muscolare specifico.
Il fisioterapista è chiamato ad individuare i rischi specifici di quello sport, notando eventuali movimenti scorretti durante l´attività fisica per correggerli, all’interno del programma riabilitativo, in modo da limitare il rischio di infortunio.
Utili anche massaggi muscolari e mobilizzazioni articolari che permettono all’atleta di recuperare e ridurre lo stress dello sforzo fisico.
Terapia ad ultrasuoni per trattare il morbo di Dupuytren.
La patologia che provoca la flessione di una o più dita verso il palmo della mano presenta diverse possibilità di trattamento, in base alla condizione del singolo paziente. Una delle possibili terapie è quella che sfrutta gli ultrasuoni.
L’ultrasuono terapia esercita una sorta di “massaggio” sui tessuti determinando un miglioramento sullo stato infiammatorio di tendini, muscoli, articolazioni e riducendo l’accumulo di liquido nei tessuti sottocutanei (effetto enti-edemigeno).
Quando le onde ultrasonore attraversano il tessuto, trasmettono la vibrazione molecolare che a sua volta è convertita, nei tessuti profondi, in energia termica. Le vibrazioni si propagano solo in ambiente solido o liquido; per questo motivo è necessario interporre, tra il generatore di ultrasuoni e la pelle, una sostanza minerale (gel) o effettuare il trattamento in acqua (piccole articolazioni).
Le apparecchiature impiegate convertono energia elettrica in meccanica (vibrazioni acustiche) grazie a un trasduttore (lamina di quarzo) alimentato da un generatore di corrente alternata.
Dopo avere subito un intervento all’anca è necessario seguire un percorso di riabilitazione pensato sulle specifiche condizioni e aspettative di ogni singolo paziente.
Presso CSMA pensiamo alla rieducazione post-intervento come ad un percorso fisioterapico che ha l’obiettivo di far recuperare le corrette funzionalità neuromotorie dopo un intervento chirurgico.
Lo scopo è quello di educare all’utilizzo di tutori o supporti momentanei, ripristinare la mobilità articolare, recuperare il tono muscolare e il progressivo utilizzo della parte del corpo operata, in modo da riattivare un corretto schema motorio e posturale sia segmentario che globale.
La prima fase del trattamento ha come scopo quello di acquisire il controllo sul dolore e l’infiammazione, e quindi mirare a stimolare i processi riparativi dei tessuti coinvolti.
Successivamente, si mira al recupero del tono muscolare ricorrendo soprattutto ad esercizi fisici attivi svolti sotto il controllo del terapista e poi a una serie di esercizi e movimenti specifici volti al recupero della coordinazione.
L’ultima fase del percorso riabilitativo ha, infine, lo scopo di portare il paziente al recupero totale dell’abilità e della precisione del movimento.
E tu, sei sicuro di camminare nel modo corretto?
Molti non sanno che numerosi tra i disturbi più comuni come mal di schiena, di collo, di testa sono legati ad una postura sbagliata e ad un appoggio del piede scorretto.
Presso CSMA eseguiamo l’analisi posturale e offriamo ai nostri pazienti la possibilità di eseguire un percorso di Rieducazione Posturale Globale.
In alcuni casi il nostro podologo potrebbe consigliare l’utilizzo di un plantare (ortesi plantare in gergo tecnico), presidi medico-sanitari utili per controllare che l’appoggio del piede e la postura siano corretti.
I plantari servono a modificare i rapporti articolari del piede per ottenere un riequilibrio funzionale dell’arto inferiore, sia da farmi che in movimento.
Le ortesi plantari giocano un ruolo fondamentale nella prevenzione delle complicanze ai piedi di patologie sistemiche come il diabete (piede diabetico), l’artrite reumatoide (piede reumatico) o patologie/alterazioni neurologiche.
Inoltre possono essere indicate in condizioni come piede piatto, sindromi pronatorie, piede cavo-supinato ed eterometrie degli arti inferiori.