Corsa, trekking, pedalate. Ma anche sport in spiaggia o in campagna. La bella stagione apre infinite possibilità agli sportivi per gli allenamenti outdoor ma allenarsi su terreni sconnessi comporta un maggiore rischio di infortuni, così capita di incorrere in dolori o fastidi che non andrebbero mai sottovalutati.
E’ fondamentale in questi casi affidarsi ad uno specialista che valuterà il tipo di trattamento adatto a riportarti in pista, suggerendo l’allenamento fisico migliore.
Il fisiatra insieme al fisioterapista, in quanto specializzati nel movimento anche in situazioni non fisiologiche, sono in grado di selezionare gli esercizi ideale sulla base degli stati disfunzionali preesistenti del soggetto, individuando l’attività fisica più idonea al suo benessere e agli obiettivi di forma fisica desiderati.
Inoltre il fisioterapista può offrire un vero e proprio accompagnamento sportivo, ricorrendo anche all’utilizzo di strumentazioni, come la pedana baropodometrica per l’analisi del passo, e fornendo consigli su come prevenire gli infortuni.
Oggi parliamo di medicina dello sport, per atleti e non.
Uno degli errori che si fanno più di frequente è pensare che la visita dal medico dello sport sia appannaggio esclusivamente degli atleti professionisti. Ma non è così. Anche gli sportivi per passione possono incorrere in infortuni sul campo durante un match di tennis o durante il jogging mattutino.
E’ qui che entra in gioco la medicina dello sport, una branca della medicina che si occupa del trattamento e della prevenzione degli infortuni legati allo sport e all’esercizio fisico.
Quando subisci un infortunio mentre pratichi la tua attività fisica preferita hai bisogno dimetterti in mani esperte per tornare alla tua routine e alle tue attività atletiche il prima possibile. I medici di medicina dello sport hanno una formazione specializzata per aiutarti a fare proprio questo.
Affidati ai nostri specialisti: qui a CSMA è tutto un lavoro di squadra!
Insieme al medico dello sport lavorano altri professionisti fondamentali per fornire assistenza al paziente come fisioterapisti, preparatori atletici e nutrizionisti.
Ciascuno di essi svolge un ruolo essenziale nella tua cura:
i fisioterapisti ti aiutano a riabilitare e recuperare dagli infortuni.
i preparatori atletici propongono esercizi riabilitativi per aiutarti a recuperare le forze e sviluppare programmi per prevenire futuri infortuni.
i dietologi ti aiutano nella gestione del tuo piano alimentare offrendo consigli per aiutarti a migliorare il funzionamento del tuo corpo.
L’anca a scatto è una particolare condizione che si verifica nel momento in cui l’anca muovendosi provoca proprio uno “scatto”.
Non è una patologia molto frequente tra le persone comuni, ma si riscontra spesso tra chi pratica danza o atletica leggera.
Spesso il disturbo è asintomatico e non dà dolore, ma a lungo andare questo scorrimento anomalo che genera lo scatto può dare vita ad uno stato infiammatorio doloroso detto borsite.
Il trattamento dell’anca a scatto dipende di caso in caso e soprattutto è legato alla gravità della situazione, ma nei casi in cui non serva l’intervento chirurgico può essere certamente di aiuto la fisioterapia al fine di potenziare in maniera mirata alcuni gruppi muscolari e favorire il corretto movimento dell’anca, ma anche esercizi specifici di allungamento per intervenire sulla fascia lata in corrispondenza del punto dello scatto.
Anche una valutazione posturale, all’interno di questo quadro, può risultare utile.
Come capire se soffri di sciatalgia?
La sciatalgia è un’infiammazione del nervo sciatico che può generare un fastidio anche intenso. I sintomi tipici sono dolore al gluteo e nella parte posteriore della coscia fino a coinvolgere l’intera gamba e a raggiungere il piede. Ma anche sensazione di bruciore o formicolio o di cedimento della gamba. Il dolore, inoltre, potrebbe peggiorare adottando alcune specifiche posture o, magari, stando a lungo seduti.
Quando rivolgersi al medico?
Innanzitutto se il dolore è molto forte e se persiste nel tempo, duranto oltre le quattro settimane. O, ancora, se la sintomatologia dolorosa è associata ad un forte colpo o una caduta. E’ consigliabile rivolgersi al medico senza aspettare in caso di febbre, gonfiori o arrossamenti a livello della schiena, intorpidimento o dolore alle natiche, alle cosce, alla gamba o all’inguine; bruciori durante la minzione o sangue nelle urine; incontinenza urinaria o fecale; dolore anche al di sotto del ginocchio; peggioramento del fastidio in posizione seduta o tale da provocare risvegli notturni; una perdita di peso ingiustificata; assunzione di steroidi o di droghe in endovena.
Noi di CSMA possiamo mettere a punto un trattamento specifico per te grazie alla collaborazione tra ortopedico, neurochirurgo e fisiatra.
Una volta definita la diagnosi è il momento di passare alla definizione del trattamento.
Sono diverse le terapie fisiche che noi di CSMA mettiamo a disposizione dei nostri pazienti. Ad esempio, il Laser, la Tecarterapia, l’Ultrasuonoterapia, la Magnetoterapia, la Massoterapia.
Lo strappo muscolare consiste nella rottura di alcune fibre che costituiscono il muscolo, in conseguenza ad un allungamento eccessivo dovuto a un eccessivo sforzo muscolare compiuto da una muscolatura non allenata o da un muscolo affaticato che ha già esaurito le riserve energetiche come nel caso di un movimento brusco o di un salto troppo alto o troppo lungo.
Tra le possibilità offerte oggi dalla fisioterapia c’è la TECARTERAPIA, una terapia che si basa sull’utilizzo di un particolare dispositivo, la tecar, utile nella cura di traumi e patologie di origine osteo-articolare e muscolare, sia acute che croniche.
I trattamenti sono volti a ridurre il dolore e ad accelerare i tempi di guarigione. Inoltre, la tecarterapia riattiva il sistema linfatico e il sistema circolatorio determinando un maggior apporto sanguigno e una conseguente migliore ossigenazione delle cellule.
La tecar è efficace per accelerare il recupero di distorsioni, strappi muscolari, tendiniti, distrazioni osteo-articolari e molto altro.
Hai mai sentito parlare della cosiddetta “spalla congelata”? E’ una patologia caratterizzata da dolore e rigidità con una significativa diminuzione del movimento dell’articolazione.
Colpisce soprattutto soggetti over 40 e in particolare le donne.
Lo specialista di riferimento è l’ortopedico, che effettua la diagnosi e definisce la terapia, lavorando a stretto contatto con altri specialisti, tra cui il fisiatra che definirà un percorso fisioterapico ad hoc.
A seconda del singolo caso clinico, è possibile combinare terapie manuali o strumentali con l’obiettivo di ridurre la sintomatologia dolorosa e recuperare la capacità di movimento della spalla.
Le infiltrazioni, la tecarterapia, la laserterapia sono solo alcune delle possibilità che mette a disposizione il CSMA per il trattamento del dolore.